17.02.2015
Flessibilità, rapidità, resilienza sono tra le parole chiave più ricorrenti di questi ultimi anni: il cambiamento oramai non è più un’eccezione ma sta diventando una costante e la capacità di adattarsi ai continui mutamenti del mercato è diventata una condizione necessaria per poter competere sul mercato. Questo vale anche (e soprattutto) nella gestione dei progetti, in particolare nell’ambito dei progetti di miglioramento dei processi aziendali e di implementazione di sistemi di Supply Chain Management.
A causa della sempre maggiore complessità organizzativa e dell’estensione e “virtualizzazione” delle supply chain, infatti, anche la gestione di questi progetti sta diventando sempre più complessa; le aziende si aspettano risultati tangibili in tempi sempre più rapidi, in un contesto in cui le variabili in gioco possono continuamente cambiare (situazione di mercato, esigenze degli stakeholder, risorse, requisiti di progetto). Ecco quindi che crollano alcuni principi e modelli del project management “tradizionale”, legati alla stabilità dei requisiti iniziali e ad una pianificazione attenta e puntuale di tutte le attività e risorse a disposizione. Accettare il cambiamento come regola e non come imprevisto implica adottare nuove metodologie: da qui nasce la disciplina dell’Agile Project Management.
I metodi agili nascono nell’ambito dello sviluppo software a metà degli anni ’90, con l’obiettivo di consegnare del software di qualità in modo rapido e flessibile.
Il Manifesto dello Sviluppo Agile (2001) sintetizza i principi di questa metodologia con quattro frasi:
In ciascuna frase, nonostante si riconosca l’importanza degli elementi a destra, si dà maggiore rilievo a quelli a sinistra.
Mentre le metodologie di Project management tradizionali (cosiddetto approccio “Waterfall”), hanno l’obiettivo di combattere e tenere sotto controllo l’incertezza, la metodologia di Agile Project Management considera il cambiamento come parte del gioco, se lo aspetta. Più che a pianificare dall’inizio e a controllare l’andamento dei vari step di progetto rispetto al piano, quindi, un progetto gestito con metodologia agile punta a gestire l’adattamento attraverso la divisione del progetto in sotto-parti (feature) e tramite la gestione di rapide iterazioni e relativi feedback. Tutto ciò senza però perdere di vista il quadro (la “big picture”) del progetto.
Nell'articolo pubblicato da Tecnest tra le Topic Disclosure "Supply Chain Management Insight" del 17 febbraio 2015, promosso dal portale di riferimento per la supply chain e la gestione della produzione e della logistica (www.scm-portal.net), vengono evidenziati i principi e le caratteristiche della metodologia Agile per il Project Management e, in particolare, la sua applicazione a progetti di Supply Chain Managemement.
Leggi l'articolo completo pubblicato su SCM Portal.
Veronica Peressotti - Tecnest
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