22.10.2018 - Articolo, Veronica Peressotti
La possibilità tecnica di collegare a una rete informatica degli oggetti anche semplici come lampadine, sensori, utensili, contenitori che, attraverso schemi di indirizzamento unico, sono in grado di interagire tra loro e cooperare coi processi produttivi per raggiungere uno scopo specifico, ha dato il via al concetto di “Internet delle cose” (“Internet of Things” o, abbreviato, IoT).
Uno degli ambiti in cui si sente più parlare dell’applicazione di tecnologie IoT è sicuramente quello dei processi di fabbrica, conosciuto col termine “Industrial Internet Of Things” (IIoT) e considerato uno degli elementi fondanti della 4° rivoluzione industriale che, assieme alle altre tecnologie dell’Industry 4.0, trasformerà il modo di pensare la fabbrica, i processi e le relazioni all'interno di tutta la supply chain, portando alla realizzazione di veri e propri nuovi modelli di business.
A conferma dell’effetto dell’IIoT non solo sulle imprese manifatturiere ma su tutte le aziende product-oriented, un recente studio di Forbes identifica le 5 aree aziendali in cui l’IoT ha il più elevato impatto in termini di business. Il 45% dei rispondenti (composto solo in parte da manager di aziende manifatturiere) definisce prioritaria l’applicazione di queste tecnologie ai processi produttivi (Forbes, 2018).
Se dal punto di vista del business la visione è positiva e ottimistica, dal punto di vista tecnico va detto che l’implementazione di soluzioni IIoT può rivelarsi un’attività tutt’altro che semplice. In un recente studio di Forbes (Forbes Insights (2018), “Intelligent world - the state of the IoT”), infatti, sono stati identificati quattro ostacoli principali all’uso di tecnologie IoT in fabbrica.
Con una sempre maggiore diffusione dell’IoT, la situazione, secondo Forbes, andrà complicandosi: sia i dispositivi hardware, sia il software diventeranno sempre più evoluti e sofisticati, ci saranno nuovi standard, protocolli e opzioni di connettività. Per tenere il passo con questi cambiamenti tecnologici, le imprese dovranno assicurarsi che questi nuove funzionalità siano compatibili con i macchinari, i sistemi e i processi già esistenti.
Nonostante le attuali criticità, sono molte le opportunità offerte dall’IIoT. Come dichiarato da Rich Rogers, dirigente del gruppo Hitachi Vantara, in una recente intervista a Forbes (2018), l’IIoT permette, da un lato di ottenere completa visibilità in tempo reale su quanto sta accadendo in fabbrica e, dall’altro, di rendere autonomi macchine e impianti di produzione.
Grazie alla tecnologia IIoT che mette in comunicazione macchine, sensori, dispositivi, applicazioni e oggetti fisici, i dati relativi a tempi, quantità, ordini, fermi o eventuali altre problematiche derivanti dal processo produttivo possono essere comunicati in tempo reale dagli impianti di produzione. In questo modo è possibile, per esempio, individuare in modo tempestivo eventuali difetti in produzione e verificare in tempo reale l’aderenza del prodotto alle specifiche di realizzazione, con rilevanti effetti positivi sulla qualità del prodotto e del servizio.
Alla luce di quanto illustrato, ci si chiede se la precedente architettura standard e i sistemi applicativi di fabbrica tradizionali sono ormai da considerarsi sorpassati o se possono convivere con queste nuove tecnologie.
L’IIoT è, di fatto, un nuovo modo per mettere in comunicazione macchine e dispositivi con le tradizionali applicazioni industriali utilizzate in fabbrica, quali sistemi SCADA, sistemi MES e ERP.
Dal punto di vista logico-architetturale, l’applicazione delle tecnologie IoT al manifatturiero rivoluziona lo schema logico-architetturale che collega le diverse soluzioni software presenti in fabbrica, dalle applicazioni SCADA ai sistemi MES e gestionali ERP.
Nell’impostazione standard, infatti, l’architettura delle soluzioni presenti in fabbrica segue uno schema piramidale dove i sistemi MES rappresentano il collegamento tra il livello business ed il processo produttivo alla base della piramide.
L’Industrial Internet of Things cambia questo schema introducendo nuove regole del gioco: si passa dai dispositivi collegati alle applicazioni, ad applicazioni e dispositivi collegati ad una infrastruttura di comunicazione centrale, rompendo la rigidità dello scambio di dati verticale tra i diversi livelli della piramide.
Nell’ambito di questa nuova modalità d’interconnessione tra sistemi, tecnologie e componenti vecchi e nuovi, i sistemi MES (Manufacturing Execution System) hanno bisogno di reinventare il proprio ruolo. Restare ancorati allo schema tradizionale comporta il rischio di un progressivo isolamento e dell’esclusione dalle nuove opportunità della Industria 4.0, pertanto è necessaria un’evoluzione verso un’architettura aperta e un paradigma di comunicazione e collaborazione che va oltre i confini della fabbrica (Tecnest, 2017).
Con le nuove tecnologie dell’Industria 4.0, infatti, le aziende manifatturiere possono creare nuove forme di collaborazione tra produttori, fornitori e clienti e, all'interno delle imprese stesse, possono attivare il dialogo tra macchinari, sistemi, attrezzature e mettere in connessione interi stabilimenti anche distanti fisicamente e logicamente tra loro. Si parla infatti di integrazione orizzontale e di collaborative manufacturing: si passerà da una organizzazione a silos, monolitica e verticale, a una visione integrata e aperta basata sulla collaborazione tra persone e tra sistemi intelligenti.
In questo contesto i sistemi MES e le tradizionali applicazioni di fabbrica non perdono la loro importanza all’interno di un sistema informativo per la gestione della produzione, anzi, il loro ruolo è sempre più centrale per gestire ed elaborare il gran numero di dati raccolti dal campo con queste nuove tecnologie.
Secondo la visione di Tecnest, il valore aggiunto del software all’interno della fabbrica 4.0 è legato in particolare alla capacità di convogliare e rendere disponibili in tempo reale tutte le informazioni raccolte in fabbrica e di integrarle con l’aspetto umano, unendo i principi del collaborative manufacturing e dell’Internet of Things nel nuovo concetto di Human Centered Manufacturing.
Al cuore dell'industria del futuro c’è l’informazione generata all’interno della fabbrica che dovrà essere gestita e trasformata, grazie all’intervento umano, da semplice dato a conoscenza utile per migliorare i processi e la catena del valore. L’operatore di fabbrica può, ad esempio, visualizzare la propria work list di reparto e integrare i dati raccolti dai dispositivi IoT con quelli relativi allo svolgimento della propria attività in reparto (set-up della macchina, dichiarazione inizio-fine lavorazione, dichiarazione fermi con causali, ecc.). Il manutentore può visualizzare sul suo terminale mobile l’elenco delle attività di manutenzione preventiva da svolgere o dei set-up di macchina previsti dal piano di produzione che necessitano di una sua azione oppure ricevere avvisi in tempo reale su malfunzionamenti o condizioni di allarme per i quali è necessario intervenire. Il supervisore di reparto, invece, ha a disposizione tutte le informazioni per tenere sotto controllo lo stato della produzione sulle diverse linee e prendere decisioni in caso di problemi o necessità (Tecnest, 2017).
Il 4 ottobre 2018 a Torino saremo presenti come sponsor espositore alla sesta edizione del convegno FABBRICA FUTURO.
Durante la giornata, attraverso il contributo di accademici, manager di azienda, imprenditori, associazioni datoriali e sindacali, consulenti, verrà fornita una chiave di lettura degli scenari socio-economici in cui l’azienda manifatturiera italiana si trova a competere e presentati gli strumenti per affrontare i cambiamenti legati alla trasformazione digitale e alla fabbrica 4.0.
L’incontro sarà l’occasione per fare il punto su:
• Il mezzogiorno risorsa strategica per l’Italia: risorse umane, materie prime e incentivi per lo sviluppo
• Ottimizzazione dei processi produttivi attraverso l’applicazione della Realtà Aumentata
• L’intelligenza Artificiale e le sue applicazioni nei processi produttivi
• Il Centro di Competenza ad alta specializzazione nelle tecnologie Industria 4.0 per la crescita delle imprese
Quando:
Giovedì 4 ottobre 2018 dalle 9.00 alle 17.00
Dove:
Hotel Royal Torino - Corso Regina Margherita, 249, Torino
Per informazioni, programma dettagliato e iscrizioni: sito di ESTE edizioni
03.09.2018 - Articolo S&I
“Il fenomeno della digitalizzazione ha spalancato le porte a modelli di business che fino a pochi anni fa trovavano spazio solo sulla carta: in breve tempo abbiamo creato la possibilità di collegarsi alla catena di fornitura, l’aggancio diretto con il cliente per anticipare le richieste e si è velocizzato il canale fornitori-delivery in maniera esponenziale”.
La spinta verso il cambiamento non ha investito il comparto industriale solo dal punto di vista tecnico. Altro tema importante della quarta rivoluzione industriale è legato all’aspetto culturale: “Abbiamo riscontrato come molte aziende affrontino ancora il processo di trasformazione in maniera tradizionale senza strutturarsi internamente e senza programmi di formazione adeguati alla sfida che si presenta davanti a loro. Dall’altra parte stanno però aumentando, anche se sono ancora in minoranza, le organizzazioni più ‘illuminate’ che si avvalgono di figure dedicate all’innovazione – come per esempio il Chief Digital Officer – preposte all’introduzione dei nuovi sistemi nel contesto aziendale”, fa notare il Presidente di Tecnest. [...]
Sul numero di luglio/agosto di Sistemi & Impresa, Fabio Pettarin spiega, dal punto di vista di Tecnest, quali sono i cambiamenti di paradigmi legati alla rivoluzione digitale e perchè la gestione dell'informazione digitalizzata è l'aspetto chiave per aumentare la competitività delle aziende manifatturiere.
Ad agosto ci prendiamo una pausa: gli uffici Tecnest saranno chiusi dal 6 al 19 agosto 2018.
Buone vacanze!
30.07.2018 Articolo Realtà Industriale
Una sempre maggiore collaborazione tra le imprese a livello regionale, responsabilità e sostenibilità d'impresa, attenzione alla formazione professionale, questi alcuni dei temi toccati dal nostro presidente Fabio Pettarin che, nell'ultimo numero di Realtà Industriale, il mensile di Confindustria Udine, ha espresso la sua visione sul contesto economico e sociale per le imprese del Friuli-Venezia Giulia e sul ruolo di Confindustria in regione.
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