Logistica Efficiente | La suite FLEX per il piano di Transizione 5.0

  • 15-04-2024

Su Logistica Efficiente parliamo del Piano di Transizione 5.0 per le industrie manifatturiere e come la suite FLEX aiuti a raccogliere, monitorare ed efficientare i consumi energetici in fabbrica.

 

LEGGI L'ARTICOLO

 

La suite FLEX per il Piano di Transizione 5.0: ecco come raccogliere, monitorare ed efficientare i consumi energetici

Inizia una nuova era nel settore manifatturiero: l'evoluzione tecnologica guidata dal Piano di Transizione 4.0, avviata nel 2016, continua a plasmare il futuro industriale.
 
 
Il nuovo Piano di Transizione 5.0 delinea chiaramente il percorso verso il futuro, evidenziando i concetti chiave di efficientamento, digitalizzazione e sostenibilità nel settore della produzione.
Con importanti incentivi per il manufacturing e una visione di un futuro industriale più sostenibile, il piano implica un'evoluzione verso pratiche produttive che integrino innovazione tecnologica ed efficienza energetica.
 

Conoscere e quantificare il consumo energetico in fabbrica

Su cosa e dove si può realizzare una strategia volta alla riduzione dei consumi energetici?
 
Ciò che risulta manifesto in termini di incremento della spesa energetica complessiva – nel mondo della fabbrica - potrebbe non essere altrettanto evidente a livello delle singole componenti che contribuiscono al costo totale.
 
Per essere in grado di governare il fenomeno è prima necessario averlo misurato ottenendo una chiara visibilità e comprensione dei singoli elementi di consumo che si intende ridurre ed ottimizzare.
 
Solo successivamente potrà essere messa in atto una strategia volta a ridurre i costi attraverso una serie di interventi come:
  • L’identificazione e la riduzione degli sprechi e dei consumi energetici superflui.
  • L’ottimizzazione degli impieghi di energia necessari.
  • La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.
Attraverso misurazioni e rilevamenti puntuali diventa possibile portare all’evidenza degli elementi di spreco “insospettabili” che altrimenti rischierebbero di restare silenti ed ottimizzare le modalità di soddisfacimento dei fabbisogni energetici.
 

La soluzione Tecnest per l’industria 5.0: un’intera suite al servizio dell’efficientamento energetico

Il Piano di Transizione 5.0 rappresenta una sfida cruciale, e Tecnest è pronta ad affrontarla grazie alla sua vasta esperienza, agli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, e alla sua innovativa suite FLEX. Questa combinazione unica consente a Tecnest di offrire un contributo significativo attraverso soluzioni integrate per la fabbrica digitale. Le nostre soluzioni consentono di:
  • Monitorare attentamente il consumo energetico di ogni elemento del processo produttivo, collegandolo direttamente alle informazioni sulla produzione effettiva e sull'efficienza degli impianti.
  • Identificare con precisione i punti critici che richiedono interventi mirati per ridurre gli sprechi energetici.
  • Pianificare in modo strategico l'utilizzo dell'energia, prestando particolare attenzione alle attività più energivore, al fine di massimizzare l'efficienza e rispettare gli obiettivi di consumo energetico e di utilizzo delle risorse.
Tutto ciò si traduce nell'ambizioso obiettivo di trasformare dati grezzi in risultati tangibili, producendo miglioramenti reali nelle performance energetiche e rispondendo efficacemente alle esigenze del Piano di Transizione 5.0. La chiave di questo processo risiede nella sinergia tra le nostre soluzioni IIOT, capaci di comunicare con ogni macchina e impianto di fabbrica per acquisire ed analizzare dati in tempo reale, le funzionalità di Manufacturing Execution System (MES) che integrano sul campo informazioni di produzione e di processo, e le logiche di Advanced Planning and Scheduling (APS) che consentono di programmare ottimamente l’impiego delle risorse. 
20240410 tecnest corpo

La soluzione FLEX-IIOT per l’Energy Saving: misurare per quantificare

Quando si ragiona in termini di consumo e risparmio energetico in fabbrica, a cosa ci si riferisce esattamente?
  • Quantità di energia consumata per impianto, per centro di lavoro o per singola macchina
  • Quantità di energia consumata per lavorazione, per tipologia di prodotto o per commessa
  • Quantità di energia consumata giornalmente, per turno, per ora etc.
È possibile misurare la quantità di energia utilizzata dal singolo impianto/lavorazione?
 
Sì, grazie all’introduzione dell’IIOT e all’Edge computing diventa possibile raccogliere ed elaborare in maniera capillare i dati utili di consumo dalle macchine contribuendo quindi ad avere una visione dettagliata dei consumi effettivi. Il puro dato tuttavia non è sufficiente ad un vero miglioramento se non viene integrato con le informazioni sulle attività di fabbrica divenendo parte di una “trasformazione” culturale nell’esecuzione dei processi.
 

Dall’IOT al MES: calcolare l’OEE energetico

All'interno del MES, i dati raccolti si trasformano in informazioni di valore, permettendo di associare il fabbisogno energetico a ciascun prodotto e valutare l'efficienza produttiva. Vengono calcolati indicatori di performance energetica per identificare possibili sprechi.
 
Grazie alla potenza della suite FLEX, basata su Microsoft Power-BI, è possibile monitorare il consumo energetico per macchina o lavorazione tramite efficienti energy dashboard, consentendo al management di ottimizzare i consumi con le migliori strategie.
 

Come?

  • Quantificando il fabbisogno energetico di ciascuna lavorazione
  • Evidenziando in tempo reale il superamento delle soglie di consumo ideale od il sussistere di condizioni di scarsa efficienza energetica
  • Preferendo gli impianti ad alta efficienza, a parità di consumo
  • Adottando delle prassi operative che riducano le componenti di consumo superfluo

 

DAL MES ALL’APS: l’energia come vincolo di schedulazione

Trattando i dati raccolti grazie al MES è possibile fare un ulteriore passo in avanti rendendo tale dato un vincolo di schedulazione all’interno dell’APS, il software utilizzato per una pianificazione evoluta.
 
Viene data la possibilità di:
  • Nel breve periodo (schedulazione): attraverso la combinazione di vincoli e la disponibilità di operazioni alternative, trovare la migliore combinazione per ottenere la massima produttività al minor costo energetico
  • Organizzare la produzione per sfruttare l’energia a basso costo nelle diverse fasce orarie a seconda dell’energivorità dell’impianto o del processo
  • Impostare dei vincoli che rappresentino dei tetti di consumo per la materia energia disponibile dalle diverse fonti all’interno di ciascun periodo
  • Nel medio periodo: visualizzare gli istogrammi di carico in termini non più orari ma di dispendio energetico, consentendo una pianificazione nel medio/lungo periodo del piano produttivo ottimale per il consumo energetici.
In conclusione, il Piano di Transizione 5.0 raccoglie il testimone del suo predecessore orientando fabbriche e aziende verso una maggior consapevolezza energetica premiando – in termini di tempo – chi ha già investito in digitalizzazione e interconnessione dei sistemi di fabbrica, lasciando la possibilità – allo stesso tempo, a chi ancora non lo ha fatto, di adeguarsi e poter avere comunque accesso ai nuovi incentivi.
 
Tecnest, con quasi 40 anni di esperienza in processi rivolti alla digitalizzazione dei processi di fabbrica, con la suite FLEX, abbraccia a tutto tondo la rivoluzione 5.0 proponendosi come valido partner consulenziale ed operativo per attraversarla insieme alle aziende produttive.
 
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La suite FLEX di Tecnest per il piano di Transizione 5.0: ecco come raccogliere, monitorare ed efficientare i consumi energetici in fabbrica

  • 15-04-2024

Mentre la sfida dell’evoluzione tecnologica raccolta e portata avanti dal Piano di Transizione 4.0 a partire dal 2016, prosegue il suo percorso: una nuova rivoluzione – che guarda al mondo manifatturiero – ha inizio.

 

Il nuovo Piano di Transizione 5.0 non ha dubbi sulla strada da intraprendere per il futuro. Parole chiave della nuova rivoluzione tecnologica – che punta ancora una volta i riflettori sul mondo della produzione - saranno: efficientamento, digitalizzazione, sostenibilità.

Questo piano, che porta con sé importanti incentivi per il manufacturing, incarna la visione di un futuro industriale più sostenibile, richiedendo un'evoluzione verso pratiche di produzione che integrino l'innovazione tecnologica con l'efficienza energetica.

 

Quali saranno quindi le condizioni poste dal nuovo incentivo?

  • Aver investito o scegliere di investire in almeno uno dei beni strumentali, materiali o immateriali previsti dagli allegati A e B del piano Transizione 4.0.
  • Resta operativa la necessità dell’interconnessione dei beni al sistema informativo aziendale di gestione della produzione e dell’inserimento dei beni stessi in un più ampio progetto di innovazione che avrà come focus la riduzione dei consumi energetici.
  • La riduzione dei consumi deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
    In caso di risparmi energetici di almeno il 10% per l’unità produttiva e di almeno il 15% per il processo, l’aliquota risulta maggiorata del 5% rispetto a quella vigente fino al 2022. Il che rappresenta ben il 50% in più per lo scaglione più elevato di investimenti, quello oltre i 2,5 milioni di euro.
  • Vengono introdotti ad incentivo i sistemi di monitoraggio dei consumi e di Energy Dashboarding: l’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui al punto precedente.
  • La valutazione inerente al consumo energetico dovrà avvenire “su base annuale e sarà calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a  quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul  consumo  energetico. Occorre quindi analizzare i consumi di un intero anno, ma rapportarli ad una serie di variabili, che tengano conto delle quantità prodotte, ma anche delle condizioni atmosferiche, dello stato delle materie prime, di eventuali guasti o malfunzionamenti.
  • Se un investimento in beni 4.0 ricade sotto l’ombrello della Transizione 5.0 perché abilita un risparmio energetico, si applicheranno le norme di questo piano (e non più quelle del piano Transizione 4.0) in relazione alle tempistiche e alle modalità di fruizione dell’incentivo.

 

Transizione 5.0: le aliquote

In primo luogo, l’incentivo è differenziato in ragione del risparmio energetico previsto. Si passa dunque da un’aliquota compresa:

  • tra il 35% e il 45% fino a 2,5 milioni di euro,
  • dal 15% al 25% da 2,5 a 10 milioni di euro,
  • dal 5% al 15% da 10 a 50 milioni di euro.

Le spese sostenute  per adempiere all’obbligo di certificazione  sono riconosciute in aumento del credito  d’imposta  per  un  importo  non superiore a 10.000 euro. È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.

È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.

 

Transizione 5.0: tetto e certificazioni

Ma non è tutto, perchè qui arriviamo alla seconda importante novità: questo scaglione più elevato, che gode di incentivi (sia pure più bassi), arriva fino a 50 milioni di euro contro i 20 precedenti. Considerata anche l’inflazione piuttosto elevata di questi ultimi anni, si tratta a tutti gli effetti almeno di un raddoppio.

Infine, le imprese dovranno presentare una doppia certificazione:

  • una ex ante sulla riduzione dei consumi conseguibili
  • una ex post sull’effettiva realizzazione degli investimenti.

 

La soluzione Tecnest per l’industria 5.0: IIOT, MES e APS per l’efficientamento energetico

Tecnest offre in un'unica combinazione un sistema APS di pianificazione evolutaun MES/MOM per la supervisione e controllo in tempo reale delle attività di fabbrica ed una piattaforma IIoT con capacità di Edge Computing per la connettività verso le macchine ed i processi produttivi.
La strada verso la sostenibilità e la riduzione degli impatti ambientali passa per una comprensione e misura dettagliata dei singoli elementi di consumo energetico. Non basta diversificare le fonti di energia, ma vanno ottimizzati i fabbisogni ed individuati e ridotti i consumi superflui.
 

Grazie all’IIoT ed all’Edge computing è possibile misurare in maniera capillare i consumi di ciascuna macchina ma anche di ogni singola commessa ed attività di lavorazione.
 

  • All’interno del MES è possibile monitorare i consumi in tempo reale per intervenire sul fabbisogno energetico istantaneo ed operare in modo da ridurre consumi superflui e sprechi di energia.
  • Nel sistema APS i fabbisogni di energia sono usati come dei vincoli di schedulazione per ottenere nel breve periodo la miglior combinazione tra produttività e risparmio energetico e pianificare gli utilizzi delle fonti energetiche sul medio e lungo termine.

 

In conclusione, il Piano di Transizione 5.0 raccoglie il testimone del suo predecessore orientando fabbriche e aziende verso una maggior consapevolezza energetica premiando – in termini di tempo – chi ha già investito in digitalizzazione e interconnessione dei sistemi di fabbrica, lasciando la possibilità – allo stesso tempo, a chi ancora non lo ha fatto di adeguarsi e poter avere comunque accesso ai nuovi incentivi.

Tecnest, con quasi 40 anni di esperienza in processi rivolti alla digitalizzazione dei processi di fabbrica, con la suite FLEX, abbraccia a tutto tondo la rivoluzione 5.0 proponendosi come valido partner consulenziale ed operativo per attraversarla insieme alle aziende produttive.

Whistleblowing

  • 15-12-2023

La normativa, sul Whistleblowing che mira a proteggere coloro che segnalano irregolarità e illeciti all'interno delle organizzazioni, sottolinea l'importanza di un ambiente di lavoro trasparente e sicuro.

La tutela dei whistleblower è fondamentale per incoraggiare la segnalazione di atti illeciti o non etici senza timore di ritorsioni. Questo non solo aiuta a prevenire danni all'interesse pubblico ma promuove anche un'atmosfera di responsabilità e integrità all'interno ed all'esterno dell'azienda dell'azienda, riconfermando il nostro impegno verso l'etica e l'integrità aziendale.

 

Chi è Protetto?

La normativa si applica a dipendenti, collaboratori, fornitori e terze parti che abbiano una relazione lavorativa con l'azienda e vengano a conoscenza di potenziali illeciti da parte della stessa. 

 

Come Funziona il Sistema di Segnalazione?

Tecnest ha implementato un sistema di segnalazione che garantisce la protezione del segnalante, conformemente ai requisiti della legge. Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso il canale dedicato ed accessibile sia internamente sia esternamente, assicurando la riservatezza e la sicurezza delle informazioni trasmesse.

All'interno del sistema sarà possibile fare segnalazioni in forma anonima. tuttavia si suggerisce un approccio nominativo al fine di rendere semplici e agevoli le attività di indagine.

Ricordiamo che la segnalazione dovrà essere fondata su elementi precisi e concordanti di cui il lavoratore è venuto a conoscenza nell'ambito dell'attività lavorativa con l'obiettivo di fornire ogni elemento utile alla verifica della fondatezza dei fatti.

 

Le Nostre Misure di Protezione

Tutte le segnalazioni saranno gestite con la massima riservatezza. La nostra procedura garantisce che ogni segnalazione ricevuta venga esaminata attentamente e che le azioni correttive necessarie siano intraprese in modo tempestivo. Riaffermiamo il nostro impegno a non tollerare alcuna forma di ritorsione nei confronti dei segnalanti.

 

Il Nostro Impegno

Adottando queste misure, Tecnest dimostra il suo impegno non solo nel rispettare la legge, ma anche nel promuovere una cultura aziendale basata sull'etica e sulla trasparenza. Incoraggiamo tutti i nostri dipendenti e collaboratori a contribuire attivamente a questo ambiente, rafforzando la fiducia reciproca e il rispetto dei valori condivisi.

Il Piano di Transizione 5.0 per il mondo della fabbrica: scopri come accedere ai benefici

Mentre la sfida dell’evoluzione tecnologica raccolta e portata avanti dal Piano di Transizione 4.0 a partire dal 2016, prosegue il suo percorso: una nuova rivoluzione – che guarda al mondo manifatturiero – ha inizio.

 

Il nuovo Piano di Transizione 5.0 non ha dubbi sulla strada da intraprendere per il futuro. Parole chiave della nuova rivoluzione tecnologica – che punta ancora una volta i riflettori sul mondo della produzione - saranno: efficientamento, digitalizzazione, sostenibilità.

Questo piano, che porta con sé importanti incentivi per il manufacturing, incarna la visione di un futuro industriale più sostenibile, richiedendo un'evoluzione verso pratiche di produzione che integrino l'innovazione tecnologica con l'efficienza energetica.

 

Quali saranno quindi le condizioni poste dal nuovo incentivo?

  • Aver investito o scegliere di investire in almeno uno dei beni strumentali, materiali o immateriali previsti dagli allegati A e B del piano Transizione 4.0.
  • Resta operativa la necessità dell’interconnessione dei beni al sistema informativo aziendale di gestione della produzione e dell’inserimento dei beni stessi in un più ampio progetto di innovazione che avrà come focus la riduzione dei consumi energetici.
  • La riduzione dei consumi deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
    In caso di risparmi energetici di almeno il 10% per l’unità produttiva e di almeno il 15% per il processo, l’aliquota risulta maggiorata del 5% rispetto a quella vigente fino al 2022. Il che rappresenta ben il 50% in più per lo scaglione più elevato di investimenti, quello oltre i 2,5 milioni di euro.
  • Vengono introdotti ad incentivo i sistemi di monitoraggio dei consumi e di Energy Dashboarding: l’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui al punto precedente.
  • La valutazione inerente al consumo energetico dovrà avvenire “su base annuale e sarà calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a  quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul  consumo  energetico. Occorre quindi analizzare i consumi di un intero anno, ma rapportarli ad una serie di variabili, che tengano conto delle quantità prodotte, ma anche delle condizioni atmosferiche, dello stato delle materie prime, di eventuali guasti o malfunzionamenti.
  • Se un investimento in beni 4.0 ricade sotto l’ombrello della Transizione 5.0 perché abilita un risparmio energetico, si applicheranno le norme di questo piano (e non più quelle del piano Transizione 4.0) in relazione alle tempistiche e alle modalità di fruizione dell’incentivo.

 

Transizione 5.0: le aliquote

In primo luogo, l’incentivo è differenziato in ragione del risparmio energetico previsto. Si passa dunque da un’aliquota compresa:

  • tra il 35% e il 45% fino a 2,5 milioni di euro,
  • dal 15% al 25% da 2,5 a 10 milioni di euro,
  • dal 5% al 15% da 10 a 50 milioni di euro.

Le spese sostenute  per adempiere all’obbligo di certificazione  sono riconosciute in aumento del credito  d’imposta  per  un  importo  non superiore a 10.000 euro. È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.

È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.

 

Transizione 5.0: tetto e certificazioni

Ma non è tutto, perchè qui arriviamo alla seconda importante novità: questo scaglione più elevato, che gode di incentivi (sia pure più bassi), arriva fino a 50 milioni di euro contro i 20 precedenti. Considerata anche l’inflazione piuttosto elevata di questi ultimi anni, si tratta a tutti gli effetti almeno di un raddoppio.

Infine, le imprese dovranno presentare una doppia certificazione:

  • una ex ante sulla riduzione dei consumi conseguibili
  • una ex post sull’effettiva realizzazione degli investimenti.

 

La soluzione Tecnest per l’industria 5.0: IIOT, MES e APS per l’efficientamento energetico

Tecnest offre in un'unica combinazione un sistema APS di pianificazione evoluta, un MES/MOM per la supervisione e controllo in tempo reale delle attività di fabbrica ed una piattaforma IIoT con capacità di Edge Computing per la connettività verso le macchine ed i processi produttivi.
La strada verso la sostenibilità e la riduzione degli impatti ambientali passa per una comprensione e misura dettagliata dei singoli elementi di consumo energetico. Non basta diversificare le fonti di energia, ma vanno ottimizzati i fabbisogni ed individuati e ridotti i consumi superflui.
 

Grazie all’IIoT ed all’Edge computing è possibile misurare in maniera capillare i consumi di ciascuna macchina ma anche di ogni singola commessa ed attività di lavorazione.
 

  • All’interno del MES è possibile monitorare i consumi in tempo reale per intervenire sul fabbisogno energetico istantaneo ed operare in modo da ridurre consumi superflui e sprechi di energia.
  • Nel sistema APS i fabbisogni di energia sono usati come dei vincoli di schedulazione per ottenere nel breve periodo la miglior combinazione tra produttività e risparmio energetico e pianificare gli utilizzi delle fonti energetiche sul medio e lungo termine.

 

In conclusione, il Piano di Transizione 5.0 raccoglie il testimone del suo predecessore orientando fabbriche e aziende verso una maggior consapevolezza energetica premiando – in termini di tempo – chi ha già investito in digitalizzazione e interconnessione dei sistemi di fabbrica, lasciando la possibilità – allo stesso tempo, a chi ancora non lo ha fatto di adeguarsi e poter avere comunque accesso ai nuovi incentivi.

Tecnest, con quasi 40 anni di esperienza in processi rivolti alla digitalizzazione dei processi di fabbrica, con la suite FLEX, abbraccia a tutto tondo la rivoluzione 5.0 proponendosi come valido partner consulenziale ed operativo per attraversarla insieme alle aziende produttive.

 

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